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È vero che esercizi dove il range di movimento è massimo creano livelli di stress metabolico e meccanico maggiore?
I principi di base che sottintendono la Kinesiologia affermano che i vari gruppi muscolari generano differenti livelli di forza in base agli angoli articolari che si vengono a produrre durante lo svolgersi di un determinato esercizio.
Un esempio che possiamo citare potrebbe essere quello relativo ai quadricipiti che vengono stimolati in maniera differente durante l’estensione del ginocchio: il vasto laterale è massivamente attivato durante i primi 60° del R.O.M., mentre il vasto mediale è grandemente eccitato durante la Fase Finale di completa estensione della gamba sul ginocchio.
Altre ricerche scientifiche ci indicano come questo accade anche nella flessione dell’avambraccio sull’omero: il capo corto del bicipite è più efficiente nell’ultima parte della flessione del gomito mentre il capo lungo è più attivo nella prima fase.
Se si paragonano movimenti incompleti a movimenti completi per indurre una risposta ipertrofica ottimale la letteratura a nostra disposizione ci indica molto chiaramente che i maggiori benefici si ottengono sfruttando tutto il range di movimento.
Ciò vale tanto per gli esercizi eseguiti per il tronco quanto per gli esercizi per gli arti inferiori.
Pinto e Colleghi hanno dimostrato che allenando con il massimo R.O.M. i flessori del gomito (da 0 a 180° di flessione) la risposta ipertrofica era chiaramente superiore rispetto a quella che avveniva quando il R.O.M. era parziale, più precisamente da 50° a 100° di flessione.
Bloomquist e Colleghi hanno messo in luce che lo Squat completo (da 0 a 120° di flessione delle ginocchia) creava una risposta ipertrofica nettamente superiore allo stesso esercizio eseguito, però, con un Range incompleto (da 0 a 60° di flessione delle ginocchia).
Ulteriori ricerche, Mc. Mahon e Colleghi, hanno provato che allenando i vari distretti muscolari con un massimo R.O.M. i livelli di IGF-1 erano significativamente maggiori rispetto a quelli prodotti con un R.O.M. minore (31% vs. 7% rispettivamente).
Da ciò si evince che esercizi dove il range di movimento è massimo creano livelli di stress metabolico e meccanico maggiore.
Il messaggio che vorrei che passasse è quello di mettere “L’ego dietro alla porta”, di certo non occorre “sembrare” il più forte della palestra eseguendo esercizi che appaiono più numeri da circo o utilizzare carichi spropositati nella pressa facendo, però, solo dei micromovimenti impercettibili anche agli occhi del trainer più allenato.
Sarà senz’altro più saggio e produttivo sfruttare tutto il range di movimento con una cadenza controllata, capaci di gestire ogni centimetro di movimento, solo così potremo definirci padroni del nostro corpo e degli esercizi che eseguiamo.
Abraham Lincoln disse: “Decidi che una cosa può essere fatta e poi… trova il modo”
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